Milano, 26 Luglio 2011: ……..Lettera della famiglia del motociclista ucciso a Milano, in Via Doria, al sindaco di Milano Pisapia: “Buonasera sig. Sindaco, Viola ha 3 anni e suo padre, Alessandro Mosele è stato ucciso ieri da un vecchio pazzo in via A.Doria angolo Montepulciano! Continua a chiedere: “Perché il mio papone è stato ucciso?” Abbiamo scelto di dirle la verità su consiglio di una psicologa infantile. Sono quasi le due di notte e non dormiamo, speriamo di non essere gli unici e che il criminale marcisca nelle patrie galere ma nutriamo dei forti dubbi……Mi chiamo Michele Fino, sono il convivente da due anni di Stefania Notari, madre di Viola Mosele, viviamo sotto lo stesso tetto e siamo tutti e tre distrutti. Sono curioso di vedere se la nuova Amministrazione si muoverà per una piccola rimasta orfana di padre, non siamo “bisognosi” e ci vogliamo bene, non chiediamo l’elemosina né pietà, ma la dovuta giustizia. Cordialmente, Michele Fino”
Secondo quindi le testimonianze ed i primi accertamenti esperiti, ieri un pensionato (ex direttore commerciale di una azienda ) che viaggiava a bordo di un’autovettura, durante le prime ore pomeridiane, dopo la lite nata per futili motivi ad un semaforo a Milano, in via Montepulciano, avrebbe cominciato ad inseguire un giovane, Alessandro Mosele, che era a bordo di uno scooter. L’anziano avrebbe prima affiancato il giovane sullo scooter in Via Doria, poi, dopo uno scambio di insulti e sputi, con la sua auto lo avrebbe poi travolto. Il Mosele sarebbe riuscito ad aggrapparsi alla parte anteriore dell’auto, urlando a lungo fino a che non è caduto a terra sotto le ruote del veicolo, staccando la targa della macchina. L’anziano poi, facendo inversione, sarebbe anche passato una seconda volta sul corpo esanime dell’uomo, per poi investire di striscio una donna romena in transito, ferendola ad una gamba. Il pensionato, infine si allontanava dalla scena del delitto, per tornarvi dopo poco nel tentativo di recuperare la targa. A quel punto, però, lo stesso veniva tratto in arresto e condotto al Carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio volontario.
L’Associazione esprime la più netta condanna per tutte l forme di intolleranza ed inciviltà su strada, poiché finiscono per logorare e modificare l’aggressività delle persone, trasformandole in bestie feroci pronte ad uccidere per una banale lite!!
Stefano MEMOLI – Pres. Prov. A.P.I.
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