Lampedusa, 17 Aprile 2011 – Questa è l’amara constatazione a cui dobbiamo tutti arrivare dopo aver visto come si muove la nostra politica nazionale e come agisce furbescamente l’Europa. Nel braccio di ferro tra Italia e Francia sugli immigrati dotati di permessi provvisori di soggiorno, nei giochetti di politica estera condotti dal Governo e Parlamento Europeo che continuano a negare tutti gli impegni in materia di immigrazione e libera circolazione degli stranieri, nel continuo stillicidio economico a cui la dittatura economica di Tremonti continua a sottoporre gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, nella discriminazione dei trattamenti economici e delle dotazioni strumentali tra Forze dell’ordine e Forze Armate a cui assistiamo impotenti da alcuni anni, nel caos gestionale di questa emergenza immigratoria che vede tutta una serie di scelte politiche dell’ultimo secondo, in tutto questo operano con abnegazione ed altissimo senso del dovere i discriminati e vilipesi appartenenti alle Forze dell’Ordine che, mentre tutti si chiedono cosa fare per gestire il “casino internazionale” , continuano a lavorare in condizioni disumane, senza riscontri economici, senza mezzi sufficienti, senza garanzie sanitarie e possibilità di sottrarsi ad un impegno così gravoso, sempre con il senso del dovere e lo spirito di solidarietà che li contraddistingue nel loro impegno lavorativo. Sono infatti sotto gli occhi di tutti le condizioni inaccettabili in cui versano gli operatori di polizia inviati senza alcuna profilassi a Lampedusa e costretti a passare alcuni giorni in mare ad attendere la destinazione dei profughi, con la sola dotazione “extra” di una bottiglietta d’acqua al giorno. Poliziotti dei Reparti Mobili rimasti prima per quattro giorni dentro una nave ormeggiata al largo di Lampedusa, senza alcun immigrato a bordo, impossibilitati ad attraccare a causa delle avverse condizioni meteo. Poi solo 5 poliziotti di scorta a 830 migranti sulla nave partita alcuni giorni fa da Lampedusa per Taranto nell’ambito delle operazioni di svuotamento dell’isola, con i rischi di rivolta e di prevedibili violenze. Poliziotti che per 48 ore non ricevono il cambio. Condizioni igienico-sanitarie a rischio. Numero di personale in servizio e mezzi di dotazione assolutamente insufficienti per una emergenza definita epocale. Tutto ciò per 18 Euro di indennità giornaliera, che forse sarà pagata tra qualche semestre. Per non finire, Poliziotti infamati dall’accusa giornalistica di connivenza nel permettere le fughe degli immigrati dai centri di accoglienza, senza ricordare che gli unici scontri che si sono verificati, proprio a Manduria, sono stati dettati dall’intervento dei Poliziotti non solo per evitare che gli stranieri si allontanassero, ma anche per riportare nel Centro coloro che se ne erano allontanati. Contemporaneamente protestano anche i Vigili del Fuoco che chiedono più mezzi a disposizione e spiegano che a Lampedusa non ci sono Pompieri fatta eccezione per quelli che prestano servizio all’aeroporto e che da lì non si possono allontanare, facendo rilevare che è assurdo che in un’emergenza immigrati come quella che sta vivendo Lampedusa non ci sia neanche una motobarca dei Vigili del Fuoco o un nucleo sommozzatori. Ciliegina sulla torta: la Caritas di Roma avverte che nelle loro strutture di accoglienza non c’è più posto. Il giudizio lo lasciamo a tutti voi, ma è fuor di dubbio che lo scontrino fiscale e morale di tutto ciò lo stanno pagando solo i ragazzi che indossano una divisa!!
Stefano Memoli