150° ANNIVERSARIO UNITA’ D’ITALIA

La legge n. 4671 del 1861 del Regno di Sardegna, promulgata il 17 marzo 1861 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861), così recitava:

Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, ecc. ecc. ecc.
Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:

Articolo unico
Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato.
Dato  a Torino, addì 17 marzo 1861.

Vittorio Emanuele
C. Cavour. – M. Minghetti. – G.B.Cassinis. – F.S. Vegezzi – M. Fanti. – T. Mamiani. –
T. Corsi. – U. Peruzzi “.


DECRETO-LEGGE 22 febbraio 2011, nr. 5

(Disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011)

(Gazzetta Ufficiale nr. 44 del 233-2011)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Visto l’articolo 7-bis del D.L. 30 Aprile 2010, nr. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, che ha dichiarato festa nazionale il giorno 17 marzo 2011, ricorrenza del 150° anniversario della proclamazione dell’Unita’ d’Italia;

Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di assicurare la dovuta solennita’ e la massima partecipazione dei cittadini dichiarando il 17 marzo 2011 giorno festivo a tutti gli effetti civili, senza peraltro che ne derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e a carico delle imprese private;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 18 febbraio 2011;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri della difesa e dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;

EMANA
il seguente decreto-legge:
Art. 1

1. Limitatamente all’anno 2011, il giorno 17 marzo e’ considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge 27 maggio 1949, nr. 260.

2. Al fine di evitare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, derivanti da quanto disposto nel comma 1, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festivita’ soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia proclamata per il 17 marzo 2011.

3. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Art. 2

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi’ 22 febbraio 2011.

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
La Russa, Ministro della difesa
Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca
Visto, il Guardasigilli: Alfano

Il 17 marzo 2011, che cade durante il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, sarà Festa Nazionale, così come stabilito dal Consiglio dei Ministri. Tale decisione ha trovato l’opposizione dei tre ministri della Lega. Calderoli, in particolare ha parlato di un decreto che è “una follia incostituzionale” aggiungendo che “fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, con un decreto privo di copertura (traslare come copertura gli effetti del 4 novembre, infatti, rappresenta soltanto un pannicello caldo), in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale è pura follia”. Il Presidente della Repubblica, che ha sempre ricordato la centralità di questa data, ha invece ricordato che ci sarà anche l’impegno per la partecipazione della Chiesa e in qualche forma anche del Pontefice alle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, così come dichiarato anche dai Cardinali Bertone e Bagnasco. Il decreto legge equipara il 17 marzo 2011 alle festività dell’ 1 gennaio, del 25 aprile e del’1° maggio, con gli edifici pubblici  imbandierati. Secondo l’opposizione la decisione di istituire la festa è “giusta e saggia” (secondo Fassino), al pari dei giudici, del mondo della scuola e dei sindacati. Il nostro auspicio è che festività imponga un momento di riflessione seria sull’Unità politica e sociale del nostro paese, facendo superare per un attimo le diatribe politiche sterili e dannose.

Stefano Memoli

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